Sediamo a guardarci ora.
C’è odore di cielo nei tuoi occhi,
tanta la quiete in quel mirare altrove
verso interminati spazi.
Sediamo per un’altra volta
quando le ore sono più eguali
e piove e appare il sole
sul ritratto d’ogni cosa,
quando lo spirito del silenzio
addolcisce l’antica pietra
e tra la piega dei rami
i fiori già son divenuti frutti.
Vieni, sediamo vicino.
C’è voce di cuore tra le tue braccia,
voce di giorni consumati
in questa consuetudine
che di là da un rapido sospiro
mi riporta davanti la nostra casa
al sorriso fermo sul tuo labbro.
Per un attimo sediamo, solo io con te.
C’è un filo di vento tra i tuoi capelli,
vento di notte a ravvolgermi
come il silenzio dissipato dietro al cuore,
come il nostro non dire niente
fra gli ulivi che invecchiano
e una terra certa di stelle
in questo buio azzurro.
Sediamo qui sull’orlo del firmamento
ancora e ancora,madre mia:
tu a chiedermi “come ti va la vita “ ,
io guardando in alto fra nuvola e nuvola.
ANTONELLA RICCARDI